mercoledì 16 giugno 2021

Pomposa Peones 2021 by Cava

Cava su Kawa
Prendete una quindicina di mattocchi assortiti del nord Italia, metteteli in sella ad una moto, fateli invecchiare per circa mezzo secolo, aggiungete una pistina da un kilometro e mezzo in riva al mare e mescolate. 


Il risultato non vi piace? 
Cazzi vostri, a noi si!
Uno dice: "Pomposa è una pistina troppo corta, io voglio andare al Mugello a 320 con la PANIGALE." Cazzate.
Pomposa ha tutto quello che serve: è tecnica, ci sono un sacco di punti da raccordare, di staccate a moto piegata e soprattutto c'è il CURVILINEO!!!
Il curvilineo è il rettilineo di ritorno, con due pieghe a sinistra, e la figata è che con un buon 400 lo puoi fare tutto in PIENO, puntando i cordoli interni col gas tutto aperto, senza rischiare di finire rotolando nella pista da supermotard.
O almeno senza rischiare troppo.


I Peones sono arrivati sabato mattina alla spicciolata:
Stefano da Fuffa City, Cava, Paso, Luca e Fastik col Duster scacciafighe, Tinto da Bulagna, Samu, Max e Marina da BG. Tutti agli ordini del Capo-Peones Simo che promette di FARCI VEDERE LE TRAIETTORIE.
Gruppo Berghem
Mentre i ragazzi Bierreti fanno scendere le trecentine dal camion, noi li guardiamo dalla zona vip del paddock, una LOUNGE tutta per noi sotto un sontuoso gazebo dotato di tutti i comfort. Mentre ci si intuta, scattano le prime scuse preventive del fermone:
"Oggi ho un filo di mal di testa",
"Beato te, io sono bloccato con la schiena",
"Si, magari, io ho salivazione azzerata, postumi di Astrazeneca, unghia incarnita e gomito del tennista".
Io, con la mia tuta replica 2004 che spesso uso come spaventapasseri nell'orto, fischiettando salgo sull'unica Kawa 400 del lotto, e ci prepariamo ad entrare.
Facciamo qualche giro e trovo subito un bel feeling col Kawone, la sua posizione da sport tourer e la coppia generosa già a 4/5mila giri mi porta fuori dalle curve in carrozza, assecondando la mia guida boomer/old style. 

Primo turno finito.
Qualcuno ha già l'aspetto di aver fatto 4 round col Tyson di fine anni 80, sudando le birre e la salama da sugo della sera prima.
Per il secondo turno cedo magnanimamente la Kawa a Luca, dicendomi "Beh, adesso è il momento di farmi piacere anche la R3".
Credici. 
Quanto la Kawa è paciosa, tanto la Yama è spigolosa, scorbutica.
E' come uscire al giovedì sera con una bella e rassicurante Milf e al venerdì con una venticinquenne strafatta di coca: perdi i punti di riferimento.
E non solo quelli: cerco di seguire Simo ma faccio fatica, non la faccio correre come dovrei nei tornantini e quel grosso ferrarese tirapugni piano piani scappa via, lasciandomi lì col gas in mano a rosicare.



I turni si susseguono in un vorticare di cambi moto: tutti si stanno divertendo come pazzi: mutui, rate dell'università dei figli, alimenti non pagati e esami della prostata , per qualche ora sono sostituiti da manopole del gas maltrattate e saponette dimenticate negli armadi che riprendono a limonare con l'asfalto.

Fastik è talmente felice che comincia a stare male, è un buon segno, significa che si sta divertendo tantissimo! 
Simo e Cava

Samu e Max girano in Tandem con le loro Naked, Paso fa un bello step di guida rispetto allo scorso anno, Stefano e Tinto si ingarellano, Luca cerca di spargere per la pista quintali di ruggine di anni di immobilità.
Per l'occasione ho anche scippato la GOPRO a mio figlio, la monto sulla piastra forcella mezza storta facendo inorridire i nativi digitali, ma incredibilmente le immagini a fine giornata saranno bellissime.
Ultimi turni.
Simo mi dice: "Cava, adesso entriamo insieme?"
Sale la tensione e nascono le grandi domande del buon padre di famiglia:
"Ok, mi sono divertito, ho dato un po' di gas, sono ancora tutto intero, e adesso c'è questo energumeno che vuole fare una piccola sfida tra amici.
Vale la pena rischiare di lanciarsi la moto sul femore (che potrebbe avere un inizio di osteoporosi) per fare i cretini o bisogna accettare la sfida?"
La risposta me la do al primo giro, quando in una staccata garibaldina rischio di buttarne per terra tre e mi si spegne la moto. Ok, VAFFANCULO.
Ultimo turno entro con il coltello tra i denti: che sfida sia!
La mia fida Kawa 400 ha un piccolo margine di motore, che fa tutta la differenza del mondo. 
Aperitivo!
Mi metto dietro a Simo e cominciamo a tirare, e lì inizia lo SHANGRI-LA.
Non c'è niente altro al mondo: c'è il sole, c'è il caldo, che il rumore del motore e c'è davanti un amico in tuta di bovino che danza sull'asfalto.
Tutti i sensi e le energie si concentrano. E' un momento bellissimo, e questa volta senza ironia. Andiamo forte? Andiamo piano?
Non importa, conta solo che stiamo facendo la cosa che amiamo di più, in comunione col mondo, e non vorrei smettere più.


Flash, stacco, bandiera a scacchi, box.
Abbraccio, risate, pacche sulle spalle.

I ragazzi Bierreti ci offrono l'aperitivo, e poi tutti con le gambe sotto il tavolo a sfondarci di fritto e a raccontare cazzate.
Bellissimo. 

Molto più di quanto sia riuscito a renderlo con queste quattro righe.
Grazie.

P.S.
Alcuni Higlight tra cui la mia Staccatona li trovate qui


Nessun commento:

Posta un commento