lunedì 10 giugno 2019

Le moto di Cervesina

Come detto nel lunghissimo report, io e il Tinto abbiamo noleggiato due moto pronto pista da Luca per la giornata al Tazio Nuvolari.
Mi sembrava giusto dedicar loro un post con la descrizione il loro comportamento.

Hornet 600
Ok appena dici Hornet 600 molti storcono il naso...
Dai la moto da cinni, senza telaio, senza motore ecc ecc
Beh non avete provato questa.
Forca rovesciata con cartucce pressurizzate bitubo, pinze radiali e piastre di sterzo dal pieno, impianto anteriore Brembo Supersport, mono racing, scarico completo, cambio elettronico, radiatore e via tutto quello che non serve.
Anche il motorino di avviamento é stato tolto, per cui ho provato l'emozione di farmi spingere in pitlane e mollare la frizione dando una culata sulla sella per farla partire.
Racing da bestia!!!!
Sì vocifera che passi i 100cv alla ruota....
Quindi almeno una quindicina in più della Hornet di serie...
Penso non occorra aggiungere altro.
Appena ci salgo la sento, altissima, durissima, leviss.. no con le pedane altissime.
Cazzo che trespolo!
Appena mi accomodo (eufemismo) mi ci sono trovo subito molto bene, in fondo é una via di mezzo fra la Titty e il Triple in salsa moooltoooo racing.
Ma come va?
Il manubrione aiuta a metterla velocemente dove vuoi e  la ciclistica la senti subito solida, sicuramente non viene messa in crisi dai miei ritmi.
Non li avevo mai usati, ma l'accoppiata cambio rovesciato ed elettronico é veramente una figata.
Ho tirato delle Madonne nei primi turni, ma quando nel pomeriggio sono salito sull'R6 li ho rimpianti perché effettivamente in pista  ci sono momenti in cui aiutano tantissimo.
Il motore non ha perso il carattere originale, per cui ama girare alto ma senza eccessi, già dai 6mila tira fuori dalle curve e allunga fino a 13 ululando selvaggio e facendo parecchia strada, davvero molta più di quello che si possa pensare.
Ho pochissimi dati di Racechrono, ma sul dritto ho passato i 210 con la quinta a limitatore, che non mi sembrano pochi, visto soprattutto i miei limiti nell'affrontare il curvone che immette sulla retta finale.
Piccola chicca:
Complice il sottoscritto che in qualche frangente é troppo appeso al manubrio, in uscita dai tornantini non é difficile che l'anteriore si alzi di qualche centimetro.
La cosa é assolutamente gasantissima.
Unico appunto è che in staccata si muove molto dietro....
Ma credo che sia la combinazione del trasferimento di carico all'anteriore unito al rilascio della frizione brusco in staccata che fa bloccare un attimo la ruota dietro.
Comportamento identico alla Titty, per cui la cosa non mi ha disturbato più di tanto.
Tanto l'anteriore é solidissimo, i freni potentissimi, il grip offerto dalla slick sc1 talmente alto, che non é un problema fidarsi a buttarla dentro una volta mollati i freni.
Il cambio elettronico invece mi toccherà comprarlo, perché in pista aiuta davvero tantissimo.
Sia nella destra che immette nel traguardo che in quella che fa uscire dalla essere veloce, mi era possibile salire di marcia a metà curva a moto piegata.
Cosa molto ma molto più complicata con un cambio tradizionale.
In generale mi é piaciuta parecchio. Se avesse avuto il cambio dritto e senza le mancanze di potenza random che poi me l'hanno fatta lasciare ai box nel pomeriggio, sono convinto che avrei migliorato moltissimo i tempi che ho fatto.
Diciamo che mi è rimasta la sensazione che con qualche aggiustamento e con un po' di turni in più potrei quasi quasi sfruttarla decentemente.

R6
Anche qui siamo di fronte ad una moto da corsa.
Cartucce forcella Mupo racing , pompa Brembo, motore preparato da 120cv alla ruota ecc ecc
Ci salgo e sono contento che le pedane arretrate siano meno estreme di quelle della Hornet, ma non giro in pista con i semimanubri dal 2006, per cui mi sento un po' strano in generale.
Nei due turni in cui l'ho utilizzata, a parte il piccolo reset iniziale sul cambio, devo dire che l'ho trovata molto più difficile della Hornet.
Aldilà della posizione in sella, il motore fino a 10mila é praticamente spento, poi urla fino a 15mila spingendo fortissimo.
In molti punti dovevo usare una marcia in meno che con la hornet per poter uscire decentemente dalle curve.
Quandi va tenuto sempre altissimo, tentanto di fare moltissima percorrenza.
A tenerlo alto aiuta tantissimo la frizione anti saltellamento che permette di levare marce a ripetizione con la moto dritta come un fuso che non si scompone per nulla.
Anche questa è una figata stratosferica perchè puoi preparare per bene il punto d'ingresso con la moto bella stabile.
I limiti sono talmente alti che ti danno subito la dimensione di quanto stai andando piano perché non senti mai la più piccola sbavatura dalla ciclistica in qualsiasi frangente.
Però questo potenziale ha la necessità di una concentrazione e un impegno massimi per poterli sfruttare.
Se l'avessi usata tutto il giorno sono convinto che me ne sarei innamorato di più e avrei finito per girare più forte che con la Hornet, ma per quanto l'ho usata mi viene da direi che forse è troppo per un Peones come me che fa qualche uscita l'anno e basta.

Conclusioni
L'esperienza con entrambe é stata esaltante per motivi diversi, come lo era stata quella con la Gladius a Castelletto.
Però mi ha anche insegnato che per poter lavorare su te stesso hai la necessità di avere dei punti fermi. In primis una moto che conosci e con cui hai già feeling e automatismi assodati.
Alla fine della giornata, tra la pista nuova, due moto nuove, il cambio dritto e rovescio, i consigli di Luca sulla mia guida, devo dire che ero semplicemente esausto.
Adesso non mi resta che finire di preparare la Gialla e iniziare a mettere in pratica quanto imparato con lei.
Stay Tuned!

1 commento:

  1. abituato a girare con la mia da 250 chili e le gomme stradali, non vedevo l'ora di provare una moto leggera e con gomme adatte.
    Mi ero fatto l'idea che sarebbe stato più facile non dico andare al limite, ma andare.

    Invece al primo turno con la R6 mi sono trovato completamente perso e in difficoltà.

    Dal secondo turno è andato molto meglio, anche se comunque sono sempre stato un po' impacciato.

    Nel pomeriggio ho provato a uscire due volte ma fra la stanchezza mentale, il traffico di gente tutta più veloce e le ripetute bandiere rosse, mi sono auto convinto che ero diventato un ostacolo pericoloso per sé e gli altri.

    Peccato che il contamarce non funzionasse, mi avrebbe aiutato un poco.

    Evidentemente la confidenza col mezzo conta più che il mezzo stesso :-)

    RispondiElimina